Chicco e Cereza – Le Donne del Caffè
Intervista a Evelyn Chacón, Icafe (Instituto del café de Costa Rica)
Da sinistra: Wendy Rodriguez Sanchez – Ihcafe (Instituto Hondureño delCafé), Evelyn Chacón – Icafe (Instituto del café de Costa Rica), Fátima López Rodríguez – Prodecoop, Nicaragua, Lady Carolina Ochoa Romero – Anacafé (Asociación Nacional del Café), Guatemala
Tratto da:
Le donne del caffè del Centro America a “Tendiendo Puentes: El Cafè de Guatemala”
Firenze, 24 ottobre 2013 – Istituto Agronomico per l’Oltremare
Le donne del caffè del Centro America a “Tendiendo Puentes: El Cafè de Guatemala”
Firenze, 24 ottobre 2013 – Istituto Agronomico per l’Oltremare
di Maria Cristina Latini
Quale ruolo ricopri in Icafe?
Mi occupo della promozione del caffè del Costa Rica sia a livello nazionale che internazionale.
Come sei arrivata a ricoprire questo ruolo?
Prima di entrare a lavorare nel mondo del caffè lavoravo nella pubblicità e nel settore del marketing. Dopodiché mi parlarono del caffè (a me piace moltissimo bere il caffè) feci un colloquio e così sono riuscita ad unire una mia passione con questo lavoro.
Come ti pare lo svolgimento del corso che stai seguendo alla Scuola italiana del caffè dello Iao (Istituto Agronomico per l’Oltremare)?
Buonissimo, qui imparo cose delle quali nel mio paese non avrei mai potuto neanche sapere l’esistenza! Inoltre, nel corso è prevista sia una parte teorica che una parte pratica che trovo entrambe interessanti. Per esempio il fatto di visitare un bar (che da noi si chiama cafeteria) o una torrefazione sono tutte cose molto importanti perché così puoi davvero vedere da vicino “la teoria messa in pratica”.
Quali aspettative avevi prima di arrivare in Italia per seguire il corso della Scuola del caffè?
Tutte e nessuna: tutte perché sapevo che qui in Italia il caffè del Costa Rica è conosciuto e il fatto stesso di poterlo riscontrare personalmente per me è entusiasmante; nessuna perché in ogni momento vedo che ci sono sempre belle sorprese (tanto per dirne una vedere il museo delle macchine del caffè a Milano, è straordinario!).
Come consideri il livello dei baristi nel tuo Paese?
Nel 2011 il mio collega era al dodicesimo posto al Wbc, ma poi nel 2012 si è qualificato all’ottavo, piano piano ha iniziato a guadagnare posizioni ma questo è normale, dobbiamo essere preparati perché siamo un paese produttore, il caffè è un nostro prodotto e fa parte della nostra vita e della nostra cultura, tanto che lo conosciamo bene.
Il corso per diventare barista è molto richiesto nel tuo Paese?
Sì. In Costa Rica ci sono quattro scuole certificate che organizzano corsi che rilasciano una certificazione ufficiale e quella di Icafe è quella di più alto livello, infatti è l’unica che organizza un corso avanzato, mentre le altre scuole offrono corsi base ed intermedi.
Che significa per te oggi essere una rappresentante del caffè nel tuo Paese, come persona e come donna?
Credo che il Costa Rica sia l’unico paese che tiene un sistema di liquidazione (ethical trade) che assicura che il produttore vada a ricevere l’80% della paga di questo caffè: l’Istituto (Icafe) fu creato nel 1933 proprio per questo. Quindi, essere un rappresentante del caffè del Costa Rica ed essere una donna, specialmente considerato che la maggior parte delle persone che lavorano nel mondo del caffè sono uomini, per me significa moltissimo, è motivo di orgoglio e lo è ancora di più essere una rappresentante donna del caffè in un mondo del caffè a prevalenza maschile.
Le due parole insieme “Costa Rica e caffè” a che ti fanno pensare? Qual è la prima parola che ti viene in mente?
“Cafè unico” (caffè unico).
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Spazio del lettore:
“Una favola di caffè: Chicco e Cereza”
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